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Bastano le prime note della sigla, ormai, per riconoscerla: la serie tv Mare Fuori è un successo e nel giro di tre stagioni ha stregato una legione di fan. In attesa di scoprire le vicende della quarta attesissima stagione della serie – e i nuovi volti del casting – diamo un’occhiata più da vicino ai look degli attori. Gli abiti che indossano i personaggi, infatti, sono un riflesso della loro personalità, un’estensione, e spesso svelatno i lati del carattere più nascosti. La costumista della stagione 3, Rossella Aprea, ha spiegato a Fanpage.it come sono nati i look più famosi della serie, dai mercatini vintage a Euphoria: “Il lavoro dei costumisti ha un’enorme importanza in una serie: anche l’abito racconta”.

Le ispirazioni dietro i costumi di Mare Fuori 3

Musica, scenografia, luci e costumi: ogni elemento che appare sullo schermo aggiunge un tassello in più al resto del puzzle in una serie tv corale com’è Mare Fuori. I costumi dellache curerà anche il guardaroba della stagione 4.”Ho fatto un lavoro di identificazione – spiega a Fanpage.it – attraverso i costumi ho voluto raccontare le storie dei ragazzi, ponendo molta attenzione ai colori e individuando dei filoni da seguire”. L’esempio lampante, aggiunge, sono le camicie stampate di Edoardo Conte (interpretato dall’attore Matteo Paolillo).Edoardo cresce e diventa più potente, allo stesso modo i suoi abiti acquistano verve ed intensità. Anche i suoi accessori sono più appariscenti perché rappresentano il nuovo status”. Impossibile non pensare alla scena clou del matrimonio tra Edoardo e Carmela, dove lei indossa un abito vintage e lui un abito Richmond: “Quando ho letto la sceneggiatura ho subito pensato che era perfetto per la scena, poi abbiamo trovato la coroncina di strass da mettere con l’abito da sposa, mettendo insieme i pezzi”. 
Perché Paola Vinci veste sempre di blu

La terza stagione vede l’addio del personaggio di Carolina Crescentini, il cui percorso all’interno del carcere minorile è stato testimoniato dal cambio di look. “Paola Vinci inizia con un tailleur, molto rigido, e finisce con i jeans: volevamo far capire che in quel posto ormai si sentiva a casa sua”. Tra i suoi abiti predomina il colore blu, in tutte le sue sfumature, per un motivo simbolico: “Il guardaroba di Paola e di Massimo Valenti, il comandante, riproduce i colori del mare, di quel ‘Mare Fuori’ che simboleggia la giustizia, il bene, l’ancora di salvezza per i ragazzi”.In generale, tutte le scelte cromatiche hanno un significato. “Prendiamo il personaggio di Mimmo – spiega Aprea – che secondo me è stato sottovalutato. Io con lui ho lavorato sui colori, vestendolo sempre di bianco e nero, perché per me è personaggio ambiguo in questa stagione, mai netto”. Al contrario, la nuova direttrice Sofia Durante ha un guardaroba molto scuro, che va via schierandosi lungo il suo percorso.

Dagli abiti alle acconciature: i dettagli di stile di Mare Fuori fanno tendenza

Anche i dettagli di make up e delle acconciature contribuiscono all’effetto finale: come non pensare alle trecce di Crazy J, subito copiatissime su TikTok? “Lei viene da un mondo diverso rispetto agli altri, porta la sua cultura musicale e il suo carattere niente male”. In generale, Aprea ha cercato di dare un mood molto contemporaneo e attuale ai suoi attori: “Portando tutto in tv abbiamo dato un alone più glamour al tutto”. Tra le sue ispirazioni, dice, c’è Euphoria, la serie tv che ha consacrato Zendaya, “dove vecchio e nuovo convivono benissimo”.

Tra i personaggi con uno stile più forte, spiega la costumista, c’è sicuramente Viola, con le sue acconciature d’impatto, e Carmine (interpretato da Massimiliano Caiazzo): “Ho pensato a Breaking Bad per il suo guardaroba: quest’anno cerca di risolvere i problemi degli altri, quindi ho pensato a un abbigliamento neutro con pantaloni cargo, canottiere, scarpe da ginnastica, tutto semplicissimo, senza picchi di colore. Un modulo, una lavagna bianca su cui scrivere”.

Come sono nati i costumi di Mare Fuori

Il lavoro del costumista quindi si muove tra la psicologia del personaggio e la ricerca degli abiti che possano esprimerlo al meglio, sottolineando le svolte e le evoluzioni. “Tutto viene studiato – sottolinea – ogni scena, ogni cambio”. Per cercare gli abiti adatti, Rossella Aprea è andata nei posti dove immaginava potessero fare shopping i personaggi: dai negozietti di quartiere in periferia fino a Zara, passando per le bancarelle dei mercati. “Nel mio lavoro prendo un po’ dappertutto. Ho dei fornitori che mi aiutano, collaboro con circa 70 aziende, ma faccio molta ricerca anche tra il vintage: a Ercolano c’è il mercato vintage più grande d’Europa, dove abbiamo trovato cose fighissime”. Altri pezzi, invece, sono stati realizzati appositamente dalle sarte per le serie. La sfida più difficile? “Vederli tutti insieme. Siccome è una serie corale, ogni outfit va bilanciato con gli altri, creando un’immagine sempre armoniosa ed equilibrata. Nella terza stagione sono cresciuti: dovevano essere un gruppo, ma con delle identità riconoscibili”

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